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L’idée de nature du Moyen Âge à nos jours : une harmonie dissonante Donatella Bisconti, Cristina Schiavone (a cura di)

Publié le 8 juillet 2021 Mis à jour le 8 juillet 2021

Note sul testo

L’idea di natura è qui affrontata sotto diverse angolazioni : come prodotto dell’azione divina, la natura è buona, ma anche impenetrabile allo sguardo del soggetto conoscente, che tenta di appropriarsi della sua essenza attraverso un processo di classificazione e nominazione che attraversa i secoli. Al tempo stesso l’idea di natura si rivela inseparabile non solo dallo stato di cultura, ma anche dalla teoria politica, a partire dalla riflessione che dall’Italia del XV secolo si trasferisce poi a tutta l’Europa, rimettendo in discussione la superiorità del regime monarchico considerato fino a quel momento come "naturale" poiché riflesso della struttura dell’universo tolemaico. Contemporaneamente, l’attività politica e più in generale l’azione dell’uomo cominciano ad apparire contrari alla felicità naturale in un movimento che dal XV secolo si irradia fino alla contemporaneità più recente. D’altra parte, l’impenetrabilità della natura è anche fonte di angoscia : il suo meccanismo si riproduce eterno e inesorabile senza compassione per le creature che esso genera. lnversamente nelle poetiche romantiche e decadenti la natura è un riferimento paradigmatico, che tuttavia appare inseparabile dal soggetto che la interiorizza rinunciando così a conoscerla, mentre, per altro verso, la teoria artistica si nutre della concezione del linguaggio come espressione naturale, in grado di rivelare le leggi razionali della natura, ma anche il suo ciclo incessante, la sua forza magmatica e le sue pulsioni inspiegabili. Peraltro il valore fondante del mito, recuperato, reinventato, reinterpretato, fino alle espressioni letterarie più recenti, sembra unificare i frammenti dispersi di una relazione uomo-natura sempre più compromessa nella società postmoderna.

Note sui curatori Donatella Bisconti è docente di lingua, letteratura e civiltà italiana all’Università Clermont-Auvergne. Membro dell’IHRIM-ENS di Lyon, collabora regolarmente col CERUM di Paris3. Ha pubblicato saggi su Dante, Boccaccio, Alberti, i fratelli Pulci, l’età laurenziana. Si occupa in particolare dello sviluppo della teoria politica nel XV secolo e della ridefinizione del rapporto dell’intellettuale col potere nel passaggio cruciale all’età moderna.

Cristina Schiavone è ricercatrice di lingua e traduzione francese all’Università di Macerata (Dipartimento di Studi Umanistici). È responsabile della Laurea magistrale binazionale (doppio diploma italo-francese) in "Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale" (LM-38) - Università di Macerata - e Master in ’Etudes interculturelles franco-itallennes’ (EIFI), - Université Clermont-Auvergne. I suoi ambiti di ricerca sono : francofonia, variazione sociolinguistica, plurilinguismo, alterità e Identità, traduzione e diritti linguistici nello spazio francofono subsahariano.

Indice Introduzione

I – Natura naturans, natura naturata : entre détachement et identification Sonia Porzi, « Sora nostra matre Terra / la quale ne sustenta et governa » : l’idée de nature chez saint François et la revalorisation du monde terrestre au tournant du XIIIe siècle. Rosario Vitale, Confluenze e incidenze naturali nei versi di Attilio Bertolucci Alfredo Luzi, « Natura, lei sempre detta, nominata dalle origini » : il “discorso naturale” nella saggistica di Mario Luzi

II – Nature et société civile : l’aube de la modernité Donatella Bisconti, « Ludum esse Naturae hominum vitam » (Alberti, Momus, I, 27) : la Nature « léopardienne » de Leon Battista Alberti Gaspare Polizzi, « Or così discorrete del sistema della natura… ». Il “naturalismo” di Giacomo Leopardi tra scienze e filosofie della natura

III – Nature romantique, nature décadente : raison, mythe et idylle Julien Garde, La Nature, arbitre de la querelle du drame gluckiste Paolo Leoncini, Natura e poesia nella critica di Emilio Cecchi : Wordsworth, Pascoli, D’Annunzio Elisabeth Kertesz-Vial, Conventions théâtrales et lois naturelles dans les Mythes Pirandelliens Francesca Belviso, « On n’échappe pas à l’état sauvage ». Une idée de nature d’inspiration nietzschéenne dans le dernier Pavese

IV – Elan religieux, retour aux sources : la nature comme altérité Nicolas Violle, La modernité reconquise ou la légèreté de regarder au loin Carla Carotenuto, Lo slancio vitale tra fisicità e religiosità ne La Natura Esposta di Erri De Luca

V – Nature et société civile : la perte de l’innocence Cristina Schiavone, Sguardi di coloniale sui propri “soggetti” africani fra natura e cultura Daniela Fabiani, L’homme et la nature chez Philippe Claudel : Les âmes grises et Le Rapport de Brodeck

VI – Nature et progrès : une antinomie irréductible Serge Milan, L’artificialisme futuriste. Sentiment et concept de la nature dans l’avant-garde italienne Jean-Igor Ghidina, Les enjeux écologiques entre pérégrination spirituelle et truculence du polar chez François Cassingena-Trévedy et Serge Quadruppani Irene Cacopardi, Wu Ming : la nature entre littérature et militance politique. De Guerra agli umani à Un viaggio che non promettiamo breve

Indice dei nomi Note Regards croisés Collana di studi linguistici e letterari interdisciplinari Dipartimento di Studi Umanistici – Lingue, mediazione, storia, lettere, filosofia

Dipartimento di Scienza della formazione, dei beni culturali e del turismo IHRIM (Institut d’Histoire des Représentations et des Idées dans les Modernités UMR 5317 / UCA Clermont-Ferrand)

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